SEI VENUTO IN EUROPA PER IL LANCIO DELLA TUA AJ I. CHE TIPO DI ENERGIA PERCEPISCI QUI?

In Europa molte persone seguono quello che faccio e io vengo qui ormai da anni. Quando sono venuto la prima volta non ero ancora un professionista. Ho un legame molto speciale con l'Europa. Londra mi ricorda molto New York. Di Parigi amo la splendida architettura e l'urbanistica, è una città bellissima che mi trasmette emozioni speciali. Questa è la mia terza volta ad Amsterdam. Non ho passato molto tempo qui, ma sento che mi piace. Il motivo per cui voglio venire qui è perché, anche semplicemente camminando per strada, la gente mi dimostra il suo affetto. Per me è molto importante stabilire un contatto con le persone.

COM'È ANDATO FINORA QUEST'ANNO?

Questo è stato un anno folle. Abbiamo iniziato a lavorare fin da subito su GO "London to Paris", il fantastico quinto episodio della serie GO. Era la prima volta che facevamo due città in una. L'obiettivo è sempre quello di mettere l'accento sulle città, le persone e l'energia. Perciò, abbiamo fatto un video in due città ed è stata sicuramente una grande impresa, ma ce l'abbiamo fatta. Subito dopo, abbiamo pianificato il lancio di AJ I, che è stato incredibile. Ho avuto per tanti anni l'idea di realizzare un modello AJ I, poi finalmente ho avuto l'opportunità di lavorarci con il brand Jordan e Frank Cooke. Quest'anno abbiamo anche girato tre campagne Nike, pazzesco!

DOVE HA AVUTO INIZIO IL PROCESSO CHE HA PORTATO A QUESTA JORDAN I?

Per quanto riguarda questo progetto, abbiamo pensato che sarebbe stato fantastico fare una Jordan I dall'aspetto consumato. Quando vado in bici con le mie Jordan, alla fine sono stravolte ma hanno ancora un aspetto fantastico.

Il processo è iniziato verso la fine dell'anno scorso. Il designer Jordan Frank Cooke e io ci siamo incontrati a Portland e abbiamo cominciato a disegnarla. Abbiamo deciso di puntare sul classico rosso, bianco e nero, seppur eseguito diversamente, e di donarle poi quell'aspetto consumato.

TI SEI ANCHE ISPIRATO ALLE TUE VECCHIE JORDAN I, VERO?

L'ispirazione più grande l'ho trovata in un paio di Shadow I che ho usato per andare in bici per mesi. Le adoravo a dir poco e le ho usate tantissimo. Mi hanno accompagnato in un sacco di viaggi in bici e sono state protagoniste di tanti miei video.

Frank mi ha detto: "Dai, mandami quelle scarpe." Se le è studiate e ha concluso: "Questi punti della tua scarpa sono quelli più sollecitati." La mia bici non ha freni, le scarpe sono i miei freni. Io guido la bici mettendo il piede sinistro in avanti, quindi il destro in genere fa da freno. La scarpa si danneggia soprattutto nella zona del tallone, perché è quella più vicina alla ruota posteriore e al telaio.

ORMAI TI SEI RESO CONTO CHE QUESTA SCARPA ESISTE DAVVERO?

Sono anni, da quando ho iniziato a usarle in bici, che sogno di lavorare a una Jordan I e che provo a immaginare come sarebbe.

Il significato di questa scarpa è strettamente legato al motivo per cui appaiono consumate. Quando vado in bici ed eseguo i trick, quando viaggio in giro per il mondo o quando mi faccio venire qualche idea per trasformare i sogni in realtà, le mie scarpe ne escono naturalmente maltrattate. Questa scarpa riflette l'impegno, la frenesia e la passione che metto in tutto ciò che faccio. È l'atteggiamento di chi sa che non perderà. Questa scarpa racconta questa storia, definisce il mio percorso, da quando ho iniziato in BMX fino ad adesso e oltre ancora.