Una dieta vegana è davvero compatibile con prestazioni ambiziose?
Coaching
Una nuova ricerca mette a confronto i runner che seguono una dieta a base di vegetali con i runner onnivori.

La maggior parte degli atleti fa particolare attenzione a ciò che mangia. Non solo perché gli alimenti sbagliati possono portare a spiacevoli disturbi gastrici durante l'allenamento, ma anche perché da un'alimentazione corretta dipendono le prestazioni personali e la rapidità del recupero. Ci sono molte opinioni diverse sulle proprietà "riparatrici" dei muscoli attribuite alle proteine vegetali e sulla reale possibilità che una dieta senza carne possa fornire sufficiente energia per determinate forme di esercizio fisico. Da uno studio pubblicato nel Journal of the International Society of Sports Nutrition è emerso un risultato importante: una dieta vegana non ha effetti negativi sulle prestazioni.
I ricercatori tedeschi hanno reclutato 76 runner amatoriali, sia maschi che femmine, che si auto-definivano onnivori (che mangiavano, cioè, sia alimenti vegetali che animali), latto-ovo-vegetariani (che consumavano alimenti vegetali, uova e latticini, ma non carne e pesce) o vegani (che non consumavano nessun cibo di origine animale). I soggetti hanno eseguito un test fisico a intensità progressiva su una bike stazionaria per valutare la capacità di potenza massimale, una misura della capacità di sostenere un dato sforzo nel tempo. Dopo un riscaldamento di 6 minuti a una resistenza di 50 watt, equivalente a circa 2/10 dello sforzo massimale, la resistenza è stata aumentata di 16,7 watt al minuto fino a quando il soggetto non era più in grado di pedalare.
Ti stai chiedendo quale gruppo ha fatto registrare la prestazione migliore? Tutti i soggetti sono arrivati a completo esaurimento dopo circa 20 minuti. I ricercatori, infatti, hanno stabilito che non vi era alcuna differenza nella quantità massima di sforzo che onnivori, latto-ovo-vegetariani e vegani erano in grado di sostenere.
"La capacità di prestazione dei runner amatoriali è indipendente dalla dieta, purché sia garantito un adeguato apporto di energia e sostanze nutritive", afferma Josefine Nebl, una delle autrici dello studio e ricercatrice post-dottorato presso l'Institute of Food Science and Human Nutrition alla Leibniz University di Hannover, in Germania.
"I ricercatori, infatti, hanno stabilito che non vi era alcuna differenza nella quantità massima di sforzo che onnivori, latto-ovo-vegetariani e vegani erano in grado di sostenere."
I soggetti coinvolti nello studio hanno consumato pasti molto diversi tra loro nelle 24 ore precedenti il test. I vegani, ad esempio, hanno riferito un maggior consumo di carboidrati, fibre, magnesio, ferro, folati e vitamina E, ma meno grassi e vitamina B12 rispetto agli onnivori e ai latto-ovo-vegetariani. Ciò non toglie che, a parità di consumo di calorie di qualità, l'alimentazione dei latto-ovo-vegetariani e dei vegani si è dimostrata altrettanto adeguata a fornire energia per l'esercizio di quella dei consumatori di carne, conclude Nebl.