Continua a lasciare il segno
Department of Nike Archives
Mentre celebriamo i 50 anni del logo Nike, ripensiamo alla sua storia e a come, diversamente dalle aspettative, all'inizio non fu proprio visto come un grande successo.
La maggior parte delle persone pensa immediatamente al classico Swoosh, quando sente nominare Nike. È uno dei loghi più noti al mondo ed è carico di significato: è un simbolo di performance e principi, di innovazione e irriverenza, di creatività e cambiamento.
È stato illustrato e reso in 3D, rasato nei tagli di capelli e tatuato sul corpo. È stato reinterpretato artisticamente dal grande e compianto Virgil Abloh, in tanti modi brillanti, anche infrangendo le linee guida tradizionali del marchio con una versione dipinta e deformata su Zoom Tempo Off-White Solar Red. Molti altri personaggi di spicco della moda, della musica, dello sport e della cultura hanno rielaborato il logo nelle loro collaborazioni con Nike.
Visto il suo successo, sarebbe lecito pensare che ci siano volute settimane, se non mesi, per ideare un'icona di tale portata, con team di designer acclamati che discutevano e rivedevano il progetto nei minimi dettagli, in innumerevoli incontri.
In realtà, non è andata proprio così.
Il compito spettò a Carolyn Davidson, una studentessa di grafica della Portland State University che, dopo aver ricevuto alcune istruzioni generiche dal cofondatore del marchio Phil Knight, si trovò a lavorare in tempi stretti per rispettare le scadenze. Il feedback fu veloce, diretto e non del tutto entusiasta.
Carolyn arrivò in quella piccola e anonima sala riunioni dell'Oregon in cui si è scritta la storia portando con sé svariate versioni, una delle quali era semplicemente un cerchio o un buco (a seconda del punto di vista). Dopo che furono respinte altre quattro proposte, lo Swoosh venne accolto con un certo grado di riluttante accettazione. L'esitante reazione iniziale di Knight è ormai passata alla storia.
"Non mi fa impazzire, ma imparerò ad apprezzarlo."
Phil Knight
E così il marchio, allora chiamato "la striscia", come Carolyn lo chiama tuttora, venne spedito allo stabilimento produttivo di Guadalajara, in Messico. In quel momento, l'urgenza era tale che il team lo spedì senza rivederlo, subito dopo la riunione. Si trattava di una versione disegnata a mano che si rivelò sufficiente per mandare in produzione le scarpe.
Il resto, come si dice e come abbiamo visto tutti, è storia. Lo Swoosh è diventato un'icona culturale. Le settimane che Davidson ha speso a disegnare sulla carta velina si sono trasformate in qualcosa di impensato per tutte le persone coinvolte.
Il film svela altri segreti di questo simbolo ormai conosciuto da tutti, ma il futuro di questo logo leggendario dipende da te. Tieni d'occhio i canali Instagram di Nike per scoprire come alcune celebrità stanno festeggiando il suo 50° anniversario.
Celebrità in primo piano: A'ja Wilson, Ada Hegerberg, Bebe Vio, Chen Ye, Chloe Kim, Dina Asher-Smith, Dirk Nowitzki, Dylan Alcott, Faith Kipyegon, Feng Chen Wang, G Dragon, Giannis Antetokounmpo, Mia Hamm, Oksana Masters, Quinn, Ricardo Pepi, Ronaldinho, Sabrina Ionescu, Sophie Hahn, Virgil Abloh, Wang Shuang, Yoon Ahn e Yuto Horigome.